E’ con estremo piacere che vi presentiamo la Dott.ssa Alessandra Morelli che in questo momento, presso l’IFOM (Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare) ed in particolare presso il laboratorio della Dott.ssa Angela Bachi, sta portando avanti un progetto dal titolo “Studio della relazione tra il Sarcoma Epitelioide ed il suo microambiente tumorale mediante un approccio multi-proteomico”.
Lo scopo principale di questo progetto è di esplorare le relazioni tra il Sarcoma Epitelioide, un tumore finora poco investigato, ed il suo ambiente extracellulare, con l’obiettivo di identificare nuovi potenziali bersagli terapeutici.
Questo studio sarà mirato a investigare il ruolo di alcune proteine presenti sulla membrana cellulare che, se deregolate, potrebbero attivare fattori e vie di segnalazione pro-tumorali.
Al momento non ci sono studi che descrivano come si rimodelli nel Sarcoma Epitelioide l’ambiente extracellulare e quale sia la sua relazione con il tumore stesso. Grazie alla borsa di studio AIRC sarà possibile investigare questo aspetto, al fine di definire potenziali bersagli terapeutici per questo tumore.
Il progetto è stato finanziato da AIRC ma hanno contribuito sia l’Associazione Orchestra per la Vita che l’Associazione MC4 in corsa per la Vita! a loro volta supportando il laboratorio della Dott.ssa Angela Bachi nel 2023 e 2024 .
La Dott.ssa Alessandra Morelli, nata e cresciuta a Milano, ha frequentato il corso di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l’Università di Pavia e successivamente ha fatto un periodo di studio a Londra e quindi all’Humanitas di Rozzano.
Alessandra è convinta che il dottorato di ricerca, anche grazie al sostegno di questa borsa AIRC, contribuirà in modo significativo non solo alla sua crescita professionale, ma anche a un arricchimento personale e noi ci auguriamo che possa contribuire significativamente a cambiare la storia di questo terribile cancro.
Dopo che la ricerca internazionale si è concentrata per anni sullo studio del genoma umano gli studi relativi alle proteine stanno sempre di più prendendo piede perché potenzialmente possono indicare nuove strade da perseguire con l’avvento delle nuove immunoterapie oramai sempre più vicine alle applicazioni in clinica per i tumori solidi.