OpV finanzia l’Università di Torino per esplorare un’innovativa strategia di immunoterapia cellulare contro il sarcoma epitelioide.

L’Associazione “Orchestra per la Vita” è di nuovo protagonista nel finanziare una ricerca di frontiera sul cancro nell’ambito dei sarcomi.
Il responsabile ricerca, Andrea Bolzicco e tutta l’associazione ringrazia il Prof. Dario Sangiolo e la Dott.ssa Alessandra Merlini, del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino (https://www.oncology.unito.it/do/home.pl), per avere accettato questa importante sfida e ci auguriamo che questi studi, assieme a quelli che la nostra Associazione sta portando avanti in ambito nazionale ed internazionale, possano portare alle sinergie che i pazienti si aspettano.


L’idea è quella di esplorare un’innovativa strategia di immunoterapia cellulare contro il sarcoma epitelioide sfruttando quelle che sono le più promettenti strategie antitumorali, con grandi potenzialità nelle neoplasie solide.

Questa ricerca si inserisce in una più ampia strategia che da tempo persegue la nostra Associazione e che prevede l’integrazione delle più moderne tecniche in ambito oncologico per portare una speranza alle persone colpite dal sarcoma epitelioide ( e non solo visto che alcune delle ricerche da noi supportate possono portare benefici anche ad altre patologie tumorali).

Con questo studio ci si attende di dimostrare come i linfociti CIK ( killer indotti da citochine) possano essere la base di un’efficace immunoterapia contro il sarcoma epitelioide, così come piattaforma di un’innovativa strategia CAR (recettori antitumorali chimerici) potenzialmente applicabile in questo ambito.

Questa ricerca proietterà il sarcoma epitelioide in ambiti finora inesplorati e che rappresentano quelle che saranno le terapie che vedremo in clinica nel prossimo futuro anche per altre tipologie di tumori.

Vi rimandiamo a questo interessante video che illustra la visione strategica del Prof. Sangiolo : https://www.youtube.com/watch?v=iseSTKugTeQ


“Orchestra per la vita” promuove il confronto e l’integrazione di qualsiasi tipo di ricerca perchè solo attraverso l’avanzare delle conoscenze e la collaborazione tra clinici e ricercatori si può aprire uno spiraglio per tutte le famiglie che sono state colpite da questo tumore.